Michele: sarà un Natale bruttissimo

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Il cavaliere trentaseienne ha confessato:

Sarà un Natale emotivamente bruttissimo e mi creda, per una persona legata alla famiglia come me, associare il Natale all’aggettivo “bruttissimo” non è facile. Il Natale per la mia famiglia è una festa importantissima, ma senza mia nonna non avrà lo stesso sapore, la stessa atmosfera. Lei era il collante di tutto. Era la mamma di mamma, ma ogni anno radunava sia la parte della mia famiglia legata a mio padre che quella legata a mia madre, con il consueto giro di telefonate. Era lei che riuniva tutti a casa sua, che poi è la casa dove sono cresciuto, perché io, i miei genitori e i miei fratelli ci siamo trasferiti a casa sua quando avevo sette anni.

A diciotto anni ho avuto un tumore, e ricordo alla perfezione che lei, il giorno in cui sono stato dimesso, mi portò, letteralmente, dalla macchina a casa sostenendo con il suo corpo minuto il peso di ragazzo già allora alto e piazzato. È una scena che non dimenticherò mai , perché tirò fuori una forza assurda sorreggendomi per le scale per mettermi sul divano. Tutto ciò chiedendomi a ogni passo come stessi, nonostante per lei fosse pesantissimo il peso del mio corpo. Era una donna eccezionale.

A casa di mia madre e mio padre, tutti insieme noi parenti stretti, con la solita divisione tra tavolo degli adulti e tavolo dei bambini: anche se io, essendo un po’ il cocco della famiglia, fin da piccolo ho sempre mangiato al tavolo con “i grandi”. A Natale è mio padre a dilettarsi in cucina, pasta e vongole alla Vigilia e lasagna il giorno di Natale.

Michele vorrebbe trovare come regalo di Natale:

Vorrei ovviamente riavere mia nonna. Vorrei un po’ di pace, di serenità e vorrei che le persone si fidassero di me. A Lucrezia regalerei una bottiglia di vino (ride, ndr) e una serata in discoteca a Maria, per quando sarà possibile tornarci. Lo dico senza malizia, perché è più grande di me, ma trovo Maria una donna stupenda, solare. Non ci ho parlato mai più di tre minuti, ma sento come se mi supportasse sempre. Regalerei un po’ di serenità e pace anche ad Armando. Penso sia un uomo che, da separato con una figlia, ha sofferto tantissimo, un po’ come me: si merita anche lui un po’ di tranquillità. E poi gli auguro anche di trovare una donna che lo capisca, anche se non deve essere facile farlo!

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