Torino, uccide il figlio adottivo con un cavo del pc

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Tragedia familiare a Sant’Antonino di Susa (Torino) dove un uomo di 70 anni, Flavio Forla, ha ucciso il figlio adottivo Giacomo, di 36, soffocandolo con un cavetto del computer, e poi ha allertato i carabinieri.

Per una decina d’anni il 36enne ha vissuto a Lucca insieme alla sua compagna. Poi lei lo ha lasciato e lui, quattro mesi fa, è tornato a casa dai genitori. Un figlio difficile, con frequenti attacchi d’ira che nell’ultimo periodo si erano intensificati. Era seguito da uno psichiatra, ma le sue condizioni di salute non miglioravano. “Forla gli è sempre stato accanto e ha sempre cercato di aiutarlo – spiega chi lo conosce bene -. Ultimamente le cose si erano aggravate e gestire Giacomo era diventato impossibile. Forla era dimagrito, non rispondeva nemmeno al telefono, non si faceva più vedere in giro”.

Lunedì, quando la moglie è uscita per fare la spesa, la situazione è precipitata. Tra i due, per motivi ancora da chiarire, è scoppiato un diverbio e l’anziano padre ha afferrato un cavetto del computer e ha soffocato il figlio. “Un gesto che si spiega solo con la disperazione – commenta il sindaco di Sant’Antonino di Susa, Susanna Preacco – Siamo sconvolti. Flavio è una persona tranquillissima. Con lui ho lavorato per diverso tempo e non l’ho mai visto arrabbiato. La nostra comunità si stringe attorno a lui e a sua moglie. Non li lasceremo soli”.

In paese lo conoscono tutti: medico di base, dentista, vicesindaco dal 2004 al 2009, direttore sanitario della casa di riposo. “Un uomo buono – ripetono -. Aveva adottato Giacomo quando era ancora un bambino e ha sempre fatto di tutto per aiutarlo”. Ad ascoltare Forla è il magistrato della Procura di Torino Giulia Marchetti, sul posto con i carabinieri per un sopralluogo. “Ha agito per disperazione – ribadisce chi abita a Sant’Antonino -. Flavio è e rimane una persona da amare”.