Morgan nei guai: Dormirò per strada

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Morgan si è sfogato su Libero e ha dichiarato di essere pronto a dormire per strada, davanti a casa sua.




“Lo sfratto è una cosa giusta legalmente ma profondamente è sbagliata. La mia casa è stata svenduta all’asta. Sembra che nessuno riconosca l’artisticità di questo luogo. Questa casa è l’unica che ho e me la sono pagata con i risparmi ricavati dalle serate come pianista e cantante che ho iniziato a fare regolarmente due o tre giorni alla settimana a sedici anni, mentre andavo al liceo. (…) Ho iniziato a fare il musicista nei locali notturni, ed ero talmente costante e stacanovista che ho potuto estinguere il mutuo di mia madre e, risparmiando, ho potuto acquistarmi questa casa. Questa casa ha la mia anima. Trovo pazzesco non avere la possibilità di poter rimediare…

Vengo trattato alla stregua di un assassino a cui viene tolta la libertà per sempre. Vorrei chiedere scusa alle persone a cui ho fatto del male. Ma vorrei chiedere un’ultima possibilità per poter recuperare la mia casa. Non la lascerò facilmente, anche se il 5 dovrebbero arrivare i Carabinieri. Questa casa è la mia storia, non posso immaginare che sia stata svenduta in un’asta giudiziaria.

Le mamme di Anna Lou e Lara, sono anche loro persone con una inquietudine profonda ma sono buone. Ogni madre ha un ruolo decisivo nella crescita dei figli, soprattutto quando la figura del padre è così ingombrante e spesso lontano fisicamente. Vorrei chiedere aiuto alle mamme delle mie figlie prima di tutto. Ad Asia, con cui siamo in buoni rapporti. Vorrei chiedere a chi l’ha comprata per pochi soldi di rivendermela e lasciarmi dentro. Come farei a pagarla? In questo momento si stanno muovendo amici per una “cordata” che cerchi di farmi avere i soldi per ricomprarla.

Fittare una nuova casa è impossibile. Appena sentono che è per me non proseguono nemmeno nella trattativa. Morgan è una nome pesante da avere in casa e nessuna se la sente di affittarmi casa. Inoltre il pignoramento e lo sgombero rappresentano un fatto grave che mi rende ‘economicamente inaffidabile’. Cosa accadrà il 5 giugno? Se il 5 giugno verranno a sbattermi fuori andrò in mezzo alla strada. Ma dormirò sul marciapiede davanti alla mia casa come un cane che non vuole abbandonare la propria dimora. Nella mia casa c’è tutta la mia vita, umana e professionale. Strumenti, opere, emozioni: io non la lascerò mai. E’ la casa che voglio che poi venga data alle mie figlie, che devono sapere cosa era il loro papà. Non esiste luogo migliore che la propria dimora per far conoscere la propria personalità”.

 

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