Gemma contro Tina: Non cerco se**o

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“Non mi riconosco affatto nell’aggettivo ‘pesante’. Forse chi me lo ha attribuito era un po’ leggero! Le mie amiche, chi mi frequenta nella vita di tutti i giorni, si farebbe una gran risata sentendomi definire così[…] Credo, quindi, che mi ha definito pesate non fosse affatto coinvolto, e abbia trovato una scusa come un’altra per troncare[…] Maurizio Guerci è l’unico dei tre con il quale ho avuto una vera relazione, ma dire che sono rimasta delusa sarebbe veramente riduttivo. A un certo punto mi ha detto che non era interessato, quando tutto il suo comportamento lasciava supporre il contrario. Non ho creduto nulla di più di quanto lui mi abbia lasciato pensare[…] Maurizio di Milano mi ha teso la mano in un momento delicato, e per questo gli sono comunque grata. Da una storia che finisce non è mai facile riprendersi, lui era riuscito a farmi ritrovare il sorriso. Se lui non era abbastanza attratto da me, avrebbe dovuto farmelo capire in modo aperto e sincero, senza girarci intorno[…] Che dire di Maurizio il poeta? Non vorrei rilasciare dichiarazioni su di lui. Sembrava essere interessato a me, poi ha dichiarato di essere attratto da una ragazza più giovane di trent’anni. In ogni caso non mi era piaciuto perché non avevamo molto dialogo e neppure interessi in comune”.

“Per me l’intimità è legata indissolubilmente al sentimento. È il coronamento di un’emozione che nasce dal cuore, la conferma di qualcosa ricambiato totalmente. Non mi appartiene il sesso fine a stesso, come mero esercizio fisico senza amore. Qualche migliore dimostrazione del fatto che Tina non mi conosce affatto o peggio ancora, non vuole conoscermi! […] Essere desiderata ti fa sentire giovane e qualsiasi età! Quando una donna si sente desiderata diventa più attraente, cura maggiormente il suo aspetto fisico […] Quando qualcuno saprà riconoscere il cigno nascosto dentro di me, me ne accorgerò guardandolo nei suoi occhi”.

Infine, commentando l’intervista di Giorgio Manetti ha ammesso: “Ha descritto esattamente quello che accadeva tra noi. Durante tutto il periodo in cui ci siamo frequentati, non è mai mancata la telefonata della buonanotte. Anche se la sera usciva, al suo ritorno, qualunque fosse l’orario, mi chiamava, raccontandomi come avesse trascorso la serata, facendomi sentire coinvolta. E io attendevo quella telefonata sapendo che ci sarebbe stata. Sono contenta che Giorgio lo abbia ricordato perché avevo dato un grande valore ai nostri appuntamenti telefonici […] Apprezzo anche il suo consiglio e lo ringrazio. Mi concentrerò sulle stelle, sperando di saperle riconoscere. L’oscurità a volte fa prendere abbagli”.

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