Il Fatto Quotidiano ha intervistato alcune persone che hanno partecipato al tribunale televisivo di Canale 5.
Dal casting fino al pagamento, gli intervistati hanno svelato tutto:
Non sono degli attori professionisti, ma gli intervistati hanno raccontato che ricevono la mattina stessa un copione e chi riesce ad entrare perfettamente nella parte nel giro di un paio d’ore, diventa il protagonista della storia trasmessa in diretta al mattino, altrimenti per la vicenda del pomeriggio, registrata:
“Ci chiudono in una stanzina per alcune ore insieme a tutti i personaggi di quella causa con l’autore che ha scritto la causa per provare tutti insieme: ti inculcano la parte per ore. Alla fine sei così esaurita che entri davvero nella parte del personaggio. Ti chiedono pure se preferisci un nome fittizio o il tuo reale“.
Gli attori sono scelti solo se hanno avuto storie simili a quella che inscenano a Forum: “A volte ci sono puntate ‘concitate’, dove vanno in scena urla e agitazione. C’è un clima agitato spesso, ma succede perché ce lo chiedono, è logico, loro cercano persone con molta dialettica per reggere una diretta, poi ci danno delle indicazioni tipo: ‘Qui cerca di arrabbiarti’, ‘Qui devi fare in modo che lei reagisca’, ‘Se ci riesci, prova a piangere’: ci sono anche situazioni di questo genere. Lo fanno per fare audience, niente di più. Dietro le quinte ci sono anche dei suggeritori e se non sei abbastanza sveglio ti dicono cosa dire”.
Per quanto riguarda il pagamento, il gettone di presenza varia da 250 a 500 euro a puntata, comprese tutte le spese che il personaggio sostiene per trasporto e alloggio. Alcuni tornano per interpretare ruoli differenti ma solo dopo un paio d’anni dalla prima apparizione.
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